Un pomeriggio, ricevetti dalla presidente di Zampa nel Cuore una richiesta di aiuto per stallare un cagnolino di nome Oldie, non più giovanissimo, che viveva in Bosnia con un po’ di acciacchi che era stato trovato morente in una notte gelata sul ciglio della provinciale….

Ed è cosi che è iniziata la mia storia nella collaborazione con i volontari che danno tutto se stessi per salvare vite di animali sfortunati.

Il cagnolino che arrivò a casa era un insieme di peli marroni fino a metà schiena, poi la parte restante era completamente nuda. Era magro, con due occhietti tondi e neri che non smettevano di studiarmi.

Quando lo vidi, mi fece una tenerezza infinita, lo presi in braccio, non pesava nulla…Gli feci le coccole, lo misi subito sul cuscinone con un bel plaid caldo nella speranza che interagisse almeno un pochino…

Guardavo la sua coda nella speranza di vederla muovere in segno di apprezzamento, ma Oldie era come catatonico, non dava segni di volersi relazionare con me.

Il giorno seguente lo portai dal dottore che confermò una grave cardiopatia e diversi acciacchi dovuti sia alla vecchiaia che alla dura vita di strada che aveva vissuto.

Nei giorni seguenti studiando il suo comportamento decisamente “indifferente” a ciò che gli stava attorno compreso gli altri animali con la quale condivideva la casa.

Mi venne il sospetto che Oldie potesse essere sordo. Provai ad applaudire ma ciò lo lasciò indifferente. Provai a gridare ma nulla….

Cosi’ feci cadere una pentola mentre stava dormendo e, continuò a dormire senza neanche aprire un occhietto.

Scopri’ che il dolce vecchietto era completamente sordo e non avrebbe avuto più  la possibilità di sentire quanto era bello sentirsi chiamare da una voce amorevole…

Oldie imparò presto le regole di casa. Era un cagnolino pulito e tranquillo.

Nel tempo aveva imparato a relazionarsi con me, si fidava di me anche se non era mail il primo a fare il passo di avvicinamento. Aspettava che fossi io ad andare da lui e inginocchiarmi per farlo sentire più tranquillo mentre lo coccolavo.

Con gli estranei Oldie rimaneva indifferente, aveva imparato a seguire i miei cani in giardino e spesso lo trovavo sdraiato al sole che dormiva ..in quei momenti avevo l’impressione che fosse sereno…

Oldie stette con noi per otto mesi. Feci in tempo a insegnarli ad andare con noi in auto. Fece lunghe passeggiate nei boschi. Fece conoscenza dei cavalli che guardava con un’aria perplessa.

Imparò a camminare col suo maglioncino colorato. Poi, purtroppo, il suo cuore peggiorò così tanto da non farlo respirare quasi più. Fu in quel punto che Oldie ci lasciò.

Piansi per quello scricciolo di cane che aveva passato la sua vita a lottare per un torso di pane….

Piansi perché i suoi occhi sapevano di rassegnazione, sembravano essere sempre velati di tristezza.

Solo poche volte ero riuscita a vedere Oldie curioso, ma mai avevo visto la sua codina agitarsi…

Non ero riuscita a guarire quella sua anima ferita nel profondo da una mano umana, ero riuscita a darle una casa, la tranquillità ma non ero stata capace di toglierli quella malinconia che lo caratterizzava.

Forse è difficile capire cosa sto scrivendo se non si vive per anni con animali che spesso hanno nel loro vissuto molta sofferenza, ma quello che è certo è che quando incontri uno di loro ti rendi conto che non sei tu a dare a loro, ma al contrario sono loro che ti danno modo di riflettere e imparare

Un abbraccio Oldie, piccolo guerriero…

Un ringraziamento a Clara Bonetti e Zampa nel cuore Italia che rendono possibile ridare una speranza a cani senza più una vita