La piroplasmosi del cane è una malattia trasmessa dalle zecche.

  • CAUSA:

La causa della piroplasmosi del cane è un protozoo chiamato Babesia canis.

Esso è  un parassita intracellulare dei globuli rossi, che causa anemia ed emoglobinuria.

  • COME AVVIENE LA TRASMISSIONE DALLA ZECCA AL CANE:

La zecca succhiando il sangue dell’animale infetto, permette il passaggio del protozoo dal cane a essa. Quando la zecca successivamente si nutrirà del sangue di un altro cane, essa  infetterà anche quest’ ultimo.

La trasmissione può avvenire anche in modo transovarico.

Da una zecca femmina infetta possono nascere fino a ottomila larve che una volta adulte saranno portatrice della piroplasmosi.

  • QUALI SONO I SINTOMI:

I sintomi possono variano in base al grado d’infezione, all’età del cane e al suo quadro clinico.

Quando il protozoo entra in circolo s’insinua nel globulo rosso iniziando a moltiplicarsi tramite scissione binaria, a questo punto la membrana del globulo si rompe e mette in circolo tutta la nuova prole.

Ciò comporta per il cane l’anemia emolitica.

La piroplasmosi del cane ha un periodo d’incubazione che va dai sette ai quattordici giorni.

La milza per cercare di evitare l’infezione, sequestra i globuli rossi e se riesce tenta di eliminarli, ma ciò dipende dallo stato di salute del cane: se è un animale resistente, il protozoo verrà distrutto tramite la formazione di anticorpi contro i protozoi presenti sulla superficie dei globuli rossi.

Quali sono le forme della piroplasmosi e cosa causano:

­Piroplasmosi iperacuta

Essa causa anoressia, ematuria, letargia, ipossia, shock ipotensivo, coma e morte.

Piroplasmosi acuta

Essa causa anoressia, febbre, letargia, anemia emolitica, trombocitopenia, vomito, aumento di volume della milza e dei linfonodi, urine scure

Piroplasmosi cronica

Essa causa febbre, mancanza di appetito e dimagrimento.

  • LA DIAGNOSI

La diagnosi è data da uno striscio si sangue dei piroplasmi o tramite l’esame  sierologico.

  • CURE

Essendo essa una malattia che può causare la morte, è necessario l’immediato intervento del veterinario che dopo gli esami sceglierà la terapia più corretta da seguire.